“Il Ricamo Brutto: scarabocchio tessile come gesto liberatorio” gli zaini di Reazione Liberatoria
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✂️ Il Ricamo Brutto: scarabocchio tessile come gesto liberatorio
Introduzione: la firma che non segue schema
Nel segno istintivo del ricamo-brutto si cela un’intenzione precisa: ogni linea, nodo, groviglio è un segno emotivo che si libera dalle regole. Come nella filosofia del Disegno Brutto di Alessandro Bonaccorsi, il ricamo diventa un gesto terapeutico e narrativo, un diario tessile che pulsa di vita.
📌 L’esempio concreto: lo zaino “Reazione Liberatoria”
Nella collezione Reazione Liberatoria, uno degli zaini mostra chiaramente questo approccio: un susseguirsi di linee libere, ricami volutamente imperfetti, sovrapposizioni non predeterminate. Il risultato è un oggetto che respira creatività, una texture visiva in cui ogni nodo racconta un’intenzione nascosta. Non è solo un accessorio, ma un campo di scrittura autobiografica attraverso il filo.
Filosofia ed estetica del gesto istintivo
Alessandro Bonaccorsi insegna che:
“Disegnare, anche male, ci permette di visualizzare i pensieri… per comprendere e comunicare… Permette di trasformare ciò che c’è e di fare apparire ciò che non c’è.”
(test.doppiozero.com) (connect.gt, mo.camcom.it)
Il ricamo-brutto della collezione segue la stessa regola: non cerca perfezione formale, ma autenticità espressiva. Ogni filo diventa traccia di consapevolezza interiore, gesto spontaneo e visione libera.
🎯 Anatomia del gesto creativo
- Grovigli materici: il filo non segue un piano, ma si intreccia in maniera libera, componendo texture tattile e visiva.
- Punto non pianificato: nodi, U-turn, cuciture irregolari si susseguono senza progetto, seguendo solo il flusso interiore.
- Tensione ed equilibrio: il ricamo costruisce densità e distensione con ritmo intuitivo, come un’improvvisazione visiva.
Terapia del segno: creare per liberare
Bonaccorsi sottolinea nel workshop dedicato allo Scarabocchio:
“La fase… di ‘Scarabocchio’… è di visione della realtà, analisi della propria identità.”
(spazioqui.com) (connect.gt)
Analogamente, il ricamo-brutto procede senza paura, trasformando tensione in forma, caos in texture. Ogni cucitura è un respiro interiore, un gesto che aiuta a esorcizzare frammenti emotivi, conferendo significato profondo al gesto artigianale.
Tabella comparativa
|
Elemento |
Disegno Brutto (Bonaccorsi) |
Ricamo-Brutto (Reazione Liberatoria) |
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Gesto creativo |
Scarabocchi visivi liberi |
Ricami a mano, nodi, linee improvvisate |
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Finalità estetica |
Liberazione del tratto |
Narrazione emozionale, texture visiva e tattile |
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Motivazione interna |
Esprimere l’identità visiva |
Comunicare l’emozione attraverso la materia |
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Risultato |
Segni analogici e visivi incontrollati |
Tessuti narrativi, ricami che segnano l’intimità |
Conclusione: dal segno all’oggetto emozionale
Il ricamo-brutto è più di una decorazione: è una firma istintiva che trasforma il tessuto in narrazione visiva. Come Bonaccorsi afferma:
“Non disegnare più è come vivere con un arto amputato… perché disegnare è ricordare, vedere, immaginare.”
(spazioqui.com) (connect.gt)
Allo stesso modo, l’autore istintivo dei tuoi zaini adopera il ricamo come gesto vitale: non si preoccupa di chiudere linee perfette, ma piuttosto di far vibrare il materiale con scarabocchi di filo che portano dentro di sé memoria, intuizione e libertà.
“Scopri come il filo diventa emozione e l’accessorio diventa voce interiore.”